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IPCC: DANNI IRREVERSIBILI SENZA INTERVENTI STRAORDINARI

La Terra e il surriscaldamento globale: secondo l'IPCC, danni irreversibili senza azioni straordinarie. Da subito.

Il riscaldamento globale causato dall'uomo sta portando ad effetti irreversibili: le emissioni antropiche (cioè derivate dalle attività umane) globali di gas serra, tra le responsabili dell'aumento globale della temperatura, sono cresciute esponenzialmente passando dai 6 miliardi del 1950 ai quasi 37 miliardi di tonnellate nel 2022.

Secondo gli esperti dell'Ipcc, con l'attuale tasso di incremento (o un tasso maggiore) le emissioni di gas serra produrranno un ulteriore riscaldamento globale, causando molti cambiamenti nel sistema globale climatico.

Gli sforzi e gli investimenti che si faranno nei prossimi 2 o 3 decenni avranno un grande impatto sulle opportunità di realizzare dei livelli di stabilizzazione più bassi ma un ritardo nelle riduzioni delle emissioni, spiegano gli esperti, causerà un aumento del rischio di impatti più severi dei cambiamenti climatici. E le opzioni tecnologiche sono già disponibili o lo saranno nei prossimi decenni, "a condizione - si legge - che siano disponibili adeguati incentivi che ne garantiscano lo sviluppo, l'acquisizione, lo sfruttamento e la diffusione, superando le relative barriere".

Il Wwf definisce "un assordante allarme globale" il contenuto del Rapporto degli scienziati del Gruppo di Lavoro Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici, IPCC, secondo il quale si sta andando verso conseguenze irreversibili per il clima globale.

"Il messaggio dell'IPCC non può essere annacquato o frainteso, la scienza è chiarissima, parla con una sola voce e in modo inequivocabile. I cambiamenti climatici sono il prodotto delle attività  umane, ma è altrettanto chiaro che la soluzione del problema è nelle nostre mani - ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia - L'IPCC mostra che per impedire i danni irreparabili e catastrofici dei cambiamenti climatici non bisogna fare altro che ridurre le emissioni.
Come ha detto il presidente dell'IPCC, il tempo dei dubbi è passato, ora bisogna agire. Ma dobbiamo agire subito; e se lo facciamo potremo rallentare e, nel lungo periodo, fermare il fenomeno".

Il Mediterraneo e il sud Europa sono a rischio siccità  (guarda video) e le aree montane subiranno dei ritiri dei ghiacciai e della copertura nevosa. Con conseguenze per il turismo invernale e perdite estensive di specie, che potranno raggiungere il 60% se non diminuiranno sensibilmente le emissioni di gas serra. Anche i rischi per la salute aumenteranno, dovuti ad ondate di calore e all'aumento degli incendi.

Secondo gli esperti, infine, nell'Europa meridionale si avranno temperature più alte e aumenterà la siccità, che causerà effetti oltre che sulla disponibilità di acqua anche sul potenziale idroelettrico, il turismo estivo e la produzione agricola.

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