COS'É E COME FUNZIONA UN INCENERITORE

Cos'è e come funziona un inceneritore (termovalorizzatore).
Un inceneritore (o termovalorizzatore) è un
impianto industriale di incenerimento,
tramite combustione, dei rifiuti.
E' essenzialmente composto da un forno
all'interno del quale vengono bruciati
i rifiuti (CDR), a volte anche con l'ausilio di
gas metano che serve ad innalzare la
temperatura di combustione nel caso
il CDR non abbia sufficienti caratteristiche
di potere calorifico; il calore prodotto
porta a vaporizzazione l'acqua
in circolazione nella caldaia posta
a valle, e il vapore così generato aziona
una turbina che trasforma l'energia
termica in energia elettrica.
L'inceneritore o termovalorizzatore è quindi un impianto che utilizza come combustibile i rifiuti (CDR), con due obiettivi: eliminarli e produrre energia con il calore prodotto dalla loro combustione.
Il rendimento della valorizzazione del rifiuto, e cioè la quantità energetica ricavabile dal processo di combustione dei rifiuti, è in genere inferiore al rendimento di una centrale elettrica tradizionale, e l'intero processo di incenerimento (dalla raccolta allo smaltimento delle ceneri di scarto) consuma più energia di quanta ne occorrerebbe valorizzando il rifiuto con il riuso (raccolta differenziata, trattamento e riciclo), oltre a produrre comunque una quantità di rifiuti da combustione pari a circa il 25%: questi aspetti negativi sono però necessari per evitare il conferimento in discarica.
Per quanto riguarda le emissioni inquinanti, questi impianti sono dotati di sistemi di controllo che, grazie a tecnologie sempre più performanti, garantiscono un rilascio molto ridotto di particelle inquinanti.
I dati Ispra più recenti ci dicono che in Italia gli inceneritori bruciano poco meno di 5,4 milioni di tonnellate di RSU/anno.
Il report Ispra 2023 (quindi relativo agli impianti attivi al 2022) certifica in 36 il numero degli impianti di incenerimento attivi in Italia (e in 14 unità gli impianti di coincenerimento - sostanzialmente cementifici e impianti siderurgici che bruciano CSS, ossia il combustibile solido secondario, che hanno incenerito 526.000 tonnellate di rifiuto).
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La maggior parte degli impianti operativi di incenerimento rifiuti e' localizzato nel nord Italia, dove sono presenti 26 impianti. Nelle regioni del centro ci sono 5 impianti e i restanti 6 impianti sono localizzati nel sud Italia e nelle isole.
Nel 2023 (ultimi dati disponibili Ispra), i rifiuti complessivamente inceneriti negli inceneritori ammontano a 5.245.572 milioni di tonnellate, corrispondenti al 17,89% dei rifiuti totali raccolti.
Gli inceneritori più diffusi in Italia ed in Europa sono "a griglie".
FUNZIONAMENTO DI UN INCENERITORE
Il funzionamento di un inceneritore a griglie può essere suddiviso 6 fasi:
1. Arrivo dei rifiuti
Provenienti dagli impianti di selezione del territorio (ma anche direttamente dalla raccolta del rifiuto indifferenziato), i rifiuti vengono stoccati in un'area dell'impianto dotata di sistemi di aspirazione, per evitare il disperdersi di cattivi odori. Mediante una gru, i rifiuti vengono depositati nel forno.
2. Combustione
Il forno è solitamente dotato di una o più griglie mobili per permettere il continuo movimento dei rifiuti durante la combustione. Una corrente d'aria forzata viene inserita nel forno per apportare la necessaria quantità di ossigeno che permetta la migliore combustione, mantenendo così molto alta la temperatura (fino a 1000° C e più). Per mantenere tali temperature, qualora il potere calorifico del combustibile sia troppo basso, talvolta viene immesso del gas metano.
3. Produzione del vapore
La forte emissione di calore prodotta dalla combustione di metano e rifiuti porta a vaporizzare l'acqua in circolazione nella caldaia posta a valle, per la produzione di vapore.
4. Produzione di energia elettrica
Il vapore generato mette in movimento una turbina che, accoppiata ad un motoriduttore ed alternatore, trasforma l'energia termica in energia elettrica.
5. Estrazione delle ceneri
Le componenti dei rifiuti non combustibili (circa il 10% del volume totale ed il 30% in peso, rispetto al rifiuto in ingresso) vengono raccolte in una vasca piena d'acqua posta a valle dell'ultima griglia. Le scorie, raffreddate in questo modo, sono quindi estratte e smaltite in discariche speciali, mentre le polveri fini (circa il 4% del peso del rifiuto in ingresso) intercettate dai sistemi di filtrazione sono normalmente classificate come rifiuti speciali pericolosi. Entrambe vengono smaltite in discariche per rifiuti speciali; esistono esperienze di riuso delle ceneri pesanti: un esempio di riciclaggio di una parte delle scorie degli inceneritori è l'impianto BSB (Noceto), dove vengono trattate scorie provenienti dai termovalorizzatori per 30.000 tonnellate l'anno da cui si ricavano 25.000 tonnellate (pari all'83%) di materiale destinato alla produzione di calcestruzzo, 1.500 tonnellate (pari a 5%) di metalli ferrosi e 300 tonnellate (pari all'1%) di metalli non ferrosi di cui il 65% di alluminio. Il rimanente 11% non può essere recuperato ed è quindi destinato a discariche speciali.
6. Trattamento dei fumi
Dopo la combustione i fumi caldi passano in un sistema multi-stadio di filtraggio, per l'abbattimento del contenuto di agenti inquinanti sia chimici che solidi. Dopo il trattamento e il raffreddamento i fumi vengono rilasciati in atmosfera a circa 140° C.
