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Alla Cop28 va in scena il surreale e rispunta il negazionismo climatico.

"Non esiste alcuna scienza che indichi sia necessario eliminare i combustibili fossili per limitare il surriscaldamento globale".


Sono queste le sconcertanti parole pronunciate durante un intervento surreale dal presidente - petroliere della Cop28, Sultan al-Jaber.


Secondo il sultano saudita eliminare petrolio gas e carbone ci riporterebbe all'età della pietra, a un mondo delle caverne.


Parole e pensieri che dimostrano la totale inadeguatezza, e persino inopportunità, di una Cop organizzata in un Paese evidentemente nemico della transizione ecologica.


Non che il sultano rappresenti un'eccezione, anzi: purtroppo, il negazionismo climatico è trasversale e pervade ogni ambito della società civile e produttiva, e rappresenta probabilmente il maggior ostacolo alla transizione verde perché condiziona pesantemente le politiche dei governi.


Oggi in tutta la comunità scientifica mondiale non esiste il minimo dubbio sul fatto che il riscaldamento globale anomalo a cui stiamo assistendo sia di origine antropica, per cui la parole del petroliere saudita assumono una gravità ancor maggiore.


Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha invece ricordato al sultano che non è urgente semplicemente ridurre l'estrazione del petrolio, ma necessario eliminarne completamente l'utilizzo.


Nel frattempo, ai Paesi vulnerabili esposti agli stravolgimenti climatici sembra verrà corrisposto, dai Paesi "ricchi", un risarcimento economico come aiuto nel contenimento dei danni causati da fenomeni estremi come inondazioni e siccità: da una parte un (insufficiente) aiuto economico, dall'altra... ancora petrolio.




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