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Disastro ambientale in Kamchatka: petrolio ed ennesimo crimine contro la Natura.

Pubblichiamo la denuncia di Greenpeace sull'assurda catastrofe ambientale che sta colpendo le acque marine della Kamchatka, in Russia:


"Un killer invisibile proprio in queste ore invade le acque marine della Kamchatka, in Russia, e sta trasformando le spiagge in veri e propri cimiteri. Migliaia di ricci di mare, stelle marine, polpi e altri molluschi sono stati trovati morti sulle spiagge e molti surfisti hanno accusato sintomi da intossicazione. L'inquinamento si sta diffondendo nella zona dei Vulcani della Kamchatka, un sito Patrimonio mondiale dell'UNESCO.

L’area marina della Kamchatka è gravemente a rischio a causa dell’inquinamento.


Siamo stati i primi a recarci sul posto per fare le prime indagini indipendenti e abbiamo immediatamente denunciato l’emergenza a livello globale. I primi dati diffusi dalle autorità locali indicano che l'acqua conteneva una quantità di prodotti petroliferi 4 volte superiore ai limiti massimi consentiti e di 2,5 volte per il fenolo.


Abbiamo bisogno di scoprire le cause di questo disastro. Un nostro team di esperti è da giorni sul posto, non solo per denunciare questo crimine ambientale, ma soprattutto per scoprire la verità che si cela dietro questo inquinamento raccogliendo campioni di acqua, sedimenti e animali marini trovati morti da analizzare in laboratorio.

Abbiamo incontrato il Governatore della regione che si è impegnato a supportarci per ottenere i dati indipendenti necessari per capire cosa è accaduto e fatto un appello alle autorità russe competenti chiedendo un'indagine immediata sulle cause di questo inquinamento, necessaria per mitigare i danni.

Solo se riusciamo a capire le cause di questo disastro potremo evitare che l'inquinamento che sta mettendo a rischio la Kamchatka faccia ancora più danni."


Sosteniamo Greenpeace qui.




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