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Polveri sottili in Europa: Italia e Polonia sul poco invidiabile podio.

L’Aea (Agenzia Europea dell’Ambiente) ha pubblicato la poco invidiabile classifica delle città maggiormente inquinate d’Europa.

Purtroppo, nei primi quattro posti figurano ben 2 italiane, Cremona e Vicenza, precedute rispettivamente da Novy Sacsz (Polonia) e da Slavoniski Brod (Croazia), tutte città nelle quali si sono registrate, tra il 2019 e il 2020, concentrazioni medie di polveri sottili per metro cubo ben superiori ai 20 microgrammi.

E non sono le sole: nella graduatoria dei centri urbani soffocati dallo smog rientrano anche Brescia, Pavia, Milano e Roma.

Non può stupire né sfuggire che la qualità dell’aria di queste macrozone (Pianura Padana e bacino carbonifero polacco) costituisca il risultato di scelte politiche ed economiche fossili che ora presentano il conto: un conto salato per Ambiente e salute dei cittadini.

Secondo la Mappa dello Smog, realizzata attraverso l’analisi della qualità dell’aria di 323 città europee, nonostante la qualità di ciò che respiriamo in generale sul territorio europeo sia sensibilmente migliorata negli ultimi anni, persistono in molte città livelli d’inquinamento insostenibili e corresponsabili di quasi 471mila morti premature.

Laddove esiste invece una grande attenzione verso l’Ambiente e la salute dei cittadini, favorita da concentrazioni antropiche molto inferiori alle nostre, la qualità dell’aria è molto elevata: sono i paesi scandinavi, per esempio, e in generale l’Europa Occidentale, grazie anche alla capacità di convertire un modello di produzione elettrica fossile in modello verde e sostenibile (per esempio in Germania, ma non solo).



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