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Presentato da Legambiente il rapporto Ecomafia 2022: diritti dell'Ambiente sotto attacco.

Sono mediamente 84 ogni giorno i reati ambientali commessi in Italia nel 2021: è quanto emerge dal rapporto di Legambiente Ecomafia 2022.


Dal report annuale emerge che il 31% dei reati riguarda attività legate al ciclo illegale del cemento, seguiti da quelli legati ai rifiuti e da quelli contro la fauna.

I dati mostrano purtroppo anche un forte aumento degli illeciti contro il patrimonio boschivo e contro il patrimonio culturale.


Sono numeri allarmanti che, secondo il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, devono trovare una risposta ancor più ferma dalle istituzioni, anche mediante l’inasprimento delle pene e l’inclusione di reati ambientali tra quelli per cui non dovrebbe scattare l’improcedibilità. O ancora, mediante l’introduzione nel codice penale dei delitti contro gli animali.


Prendendo i dati, si scopre che gli arresti per reati ambientali ammontano a 368 (+12% rispetto al 2021), e a quasi 60.000 gli illeciti amministrativi contestati, mentre risultano 664 le persone arrestate e 709 quelle denunciate per reati legati alla corruzione, in un giro d’affari malavitoso che fattura quasi 9 miliardi di euro l’anno.

Si scopre anche che nel 2021 il totale dei quantitativi di rifiuti sequestrati risulta essere il doppio rispetto al 2019: rifiuti speciali spesso illecitamente destinati al “mercato” estero.


A livello di macro aree, il sud rappresenta ancora il serbatoio con il maggior impatto per crimini contro l’Ambiente e corruzione, vedendo concentrati in Campania, Sicilia, Calabria e Puglia il 43,8% dei reati accertati dalle Capitanerie di Porto, il 33% degli illeciti amministrativi e quasi il 52% delle inchieste per corruzione sul totale nazionale.

Per approfondire, qui il link.




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