In Italia, nel 2020 sono andati dispersi, soprattutto a causa del cattivo stato delle infrastrutture, quasi un miliardo di metri cibi d’acqua potabile. Un quantitativo enorme, che corrisponde a circa 2,5 milioni di metri cubi d’acqua al giorno irresponsabilmente sprecati.
É quanto emerge dal rapporto Blue Book 2022, in un rapporto che lascia francamente senza parole: ogni giorno, 41 metri cubi d’acqua per chilometro di rete vengono dispersi.
Questo significa che più di un terzo dell’acqua potabile immessa in rete (il 36,2%) viene letteralmente gettata.
Rispetto all’ultimo dato (2018), si registra un timidissimo miglioramento (-1%), ma la situazione è chiaramente insostenibile, anche alla luce dell’attuale condizione di siccità perdurante.
In alcuni casi, le perdite arrivano incredibilmente a superare il 50% del totale immesso.
La vetustà della rete idrica, la cattiva se non assente manutenzione e la mancanza di investimenti ci restituiscono una realtà desolante che determina tra l’altro, sul fronte della depurazione, anche diverse procedure di infrazione per mancata o inadeguata attuazione delle direttive europee.
Investimenti che sono cresciuti di oltre il 20% rispetto al 2018, ma che restano ben lontani dalla media europea (48,6 euro per abitante in Italia contro i 100 euro medi in UE), con una situazione più critica nel mezzogiorno.
Il Pnrr potrebbe costituire un’opportunità notevole se lo stanziamento di 3,5 miliardi di euro a favore delle aziende del servizio idrico integrato sarà gestito bene.
In Italia, tutto è possibile.
Ma anche i nostri comportamenti sono importanti, per cui… fai la tua parte!
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