Oggi, 22 aprile 2020, si “festeggia” la Giornata della Terra. 50 anni fa, in seguito ad una delle catastrofi peggiori causata dallo sversamento di milioni di litri di greggio sulla costa californiana, l’opinione pubblica prendeva finalmente coscienza dei pericoli e dell’insensatezza di un modello di sviliupo basato sui combustibili fossili. Dopo 50 anni, mentre la consapevolezza di un numero sempre maggiore di persone è cresciuta, paradossalmente i governi di tutto il Pianeta hanno promosso e incentivato l’utilizzo di petrolio e carbone. I risultati di questa scelta economica sono oggi sotto gli occhi di tutti: plastica ovunque, cambiamenti climatici con effetti devastanti, scomparsa di biodiversità: insomma, la Natura sotto attacco. Natura sotto attacco da oltre 1 secolo: è ora di dire basta! Si sente ogni giorno, da più parti (ma mai dagli scienziati) che dobbiamo ripartire e tornare alla vita di prima: niente di più sbagliato. Al contrario, dovremmo fare tesoro di questa esperienza, causata anche da un abuso delle risorse e degli spazi che ha creato di fatto una contrapposizione innaturale tra le attività antropiche e la Natura. Se non ne “approfittiamo” ora per ri-pensare un nuovo modello di sviluppo basato su energie pulite, rinnovabili, in altre parole un modello di economia sostenibile in armonia con la Natura, non avremo un’altra possibilità.
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