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Mediterraneo sotto attacco di cemento, sversamenti e pesca illegale: il dossier Mare Monstrum 2020.

Mare Monstrum 2020, il dossier annuale di Legambiente sullo stato di salute di spiagge e mari italiani, fotografa una situazione in costante peggioramento, dove pesca incontrollata illegale, pessima (se non addirittura assente) depurazione delle acque e consumo di territorio a causa derla cementificazione costituiscono i principale nemici del nostro prezioso ecosistema marino.

I numeri sono impietosi: più di 23.000 i reati ambientali contestati, a vario titolo, nel corso del 2019, con un incremento del 15,6% rispetto all’anno precedente.

Nello specifico, sono gli illeciti legati alla cementificazione a fare la parte del leone (42,5% del totale), con un’aggressione al territorio che sembra non conoscere sosta anche in zone particolarmente fragili dal punto di vista idrogeologico (per esempio Ischia, ma anche Capri e piccole e bellissime isole come Lampedusa e le Eolie.

In quest’ottica, appare evidente che qualsiasi ipotesi di condono deve essere assolutamente evitata.

Dopo la cementificazione, la cattiva depurazione delle acque rappresenta un grave problema per il sistema marino, alla luce di quanto certificato dall’Istat, secondo il quale nemmeno la metà dei Comuni italiani è provvisto di sistemi di depurazione efficienti ed adeguati agli standard previsti dalla Comunità Europea.

In 342 Comuni la depurazione è addirittura del tutto assente.

Un quadro desolante che ha fatto registrare nel 2019 circa 8.000 infrazioni, corrispondenti al 33% del totale delle illegalità a danno del nostro mare.

Una situazione che tra l’altro ci espone a continue infrazioni per le quali l’Italia è stata condannata, ad oggi, al pagamento di sanzioni per 25 milioni di euro.

Infine, la pesca di frodo, che costituisce il 22% del totale delle infrazioni.




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