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Reati ambientali in calo, ma crescono cemento abusivo e traffico illecito di rifiuti.

É sconsolante il quadro che emerge dall’ultimo report “Ecomafia” di Legambiente sui reati ambientali che, purtroppo, nonostante l’entrata in vigore della legge sui “Delitti contro l’ambiente” nel 2015 registra nel 2018 un calo decisamente contenuto.

Si passa dai 30 ai 28 mila illeciti, con una concentrazione vicina al 50% del totale nelle Regioni Campania, Calabria, Lazio e Sicilia.

Le storie e i numeri della criminalità ambientale italiana raccontano di un sistema mafioso con connivenze politiche a tutti i livelli in grado di fruttare un giro d’affari superiore ai 16 miliardi di euro divisi tra i 368 clan censiti da Legambiente.

Calano gli incendi e i furti di beni culturali, ma crescono, e non di poco, i reati connessi all’utilizzo del cemento (+ 68%) e al traffico dei rifiuti.

In crescita anche i reati contro gli animali e nel campo della contraffazione agroalimentare.

Sicuramente, la legge 68/2015 sugli ecoreati costituisce un deterrente fondamentale visti gli interventi sanzionatori e penali comminati per un totale di 1.108 volte (3 illeciti al giorno), con una crescita di quasi il 130% rispetto al 2017, ma una situazione “sostenibile” è ancora lontana.

Come detto, l’abusivismo edilizio e il traffico illecito di rifiuti rappresentano il “core business” degli illeciti ambientali.

Per quanto riguarda il cemento, è soprattutto il sud Italia a subire la piaga dell’abusivismo in maggior misura, con punte che arrivano a sfiorare il 30% del costruito (su base nazionale, nel 2018 il tasso di abusivismo si attesta al 16% - dati Cresme).

A fronte di ciò, nonostante la legge che li prevede, dal 2004 ad oggi solo poco meno del 20% degli ordini di demolizione è stato eseguito.

459 sono invece le inchieste portate a termine (dati fino a maggio 2019) sul traffico illecito di rifiuti. Quasi 2.000 le persone arrestate con indagini che hanno portato al sequestro di oltre 50 milioni di tonnellate di rifiuti anche pericolosi destinati ad uno smaltimento fuorilegge.

In attesa di un futuro migliore…




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